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Author Archives: Chiara Rantini
AUTUNNO (da “Rinascita” ed. Ensemble, 2022)
Autunno
Autunno arrivi col tepore dell’estate
e nel viale non fai riposare le fronde.
Abbaglia il riverbero del mattino
mentre i passi corrono oltre il tempo.
Sono minuti di attesa nella luce obliqua
respiri sospesi su rami di speranza.
Nella curva il cuore sobbalza
nell’incertezza incespica il piede
e gocce di sudore illuminano la fronte.
Fatica è ripercorrere la vita
sostando sugli errori e le pause
dei dolori e delle gioie ricordando
l’ascesa e il ritorno.
Breve felicità tingi di porpora le gote
e nell’anima scende l’autunno
delle foglie non ancora cadute.
Principessa di un castello incantato
PRINCIPESSA DI UN CASTELLO INCANTATO
Cade la pioggia nella strada buia
profumo di viole sulle mani
cammini e non sai perché
cerchi la luce ma resta lontana
non si placa il nembo della memoria
fino all’ultimo istante scorre
come orribile maleficio
Silente guardi l’orizzonte
solo cielo insanguinato ti opprime
non fa male, non duole, non è niente
ma il tuo cuore muore accanto
Con dita di fuoco tasti gli incubi muti
roseti di sangue grida e dolore
portano alla caduta
a terra
sei preda ambita
dal basso la serenata di un tempo
è una beffa che stordisce
tu principessa
di un castello incantato
⌊Da Rinascita, ed. Ensemble, 2022⌋
Questa poesia è un piccolo contributo per ricordare e abbracciare tutte le donne che ingiustamente subiscono atti di violenza fisica e psicologica. E non solo il 25 novembre. Principesse e guerriere, sempre, tutto l’anno.
Alcune poesie di “Rinascita”
Novembre. Sono già trascorsi quattro mesi dalla pubblicazione della mia terza raccolta poetica. Mesi belli, intensi, vissuti con presentazioni, scambi, dialoghi.
La poesia è un dono. E l’esistenza di questo mio blog è data proprio dalla dimensione del dono. Perciò sulla pagina di “Rinascita” ci sarà un maggior numero di liriche. La poesia va letta, assimilata, goduta; non chiede discussione né analisi anche se non mancheranno commenti e chiose ai miei testi. Presto. Per il momento solo lettura.
Nel silenzio, solo lettura, così come chiede la poesia.
RINASCITA

Estate 2022. Tempi nuovi dopo un lungo periodo di chiusure. Anche se ormai la primavera è passata, resta il desiderio di rinascere, di rinnovarsi, di fare quel passo che ancora manca per sentire che qualcosa sta cambiando e che un’idea di futuro è ancora possibile. Con questo spirito nasce questa nuova raccolta poetica edita da Ensemble, casa editrice romana che, nel 2018, già pubblicò Un paradiso per Icaro di Chiara Rantini. Sono liriche con un doppio e complementare aspetto: si muovono come forze centrifughe dall’interno all’esterno, interrogando il sé a partire dall’incontro con l’altro, con il mondo che ci circonda, dove presente e passato si uniscono in un unico flusso di conoscenza. Luci, Tempi, Passaggi, Volti sono le stazioni di un percorso attraverso la memoria personale e collettiva: qualcosa è successo e il confronto con le recenti vicende storiche rivive nella voce della poesia che è di per sé atemporale e priva di confini. Se cercate un respiro di libertà, lo troverete nei versi, nelle immagini, nei sogni.
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IN VIAGGIO CON DINO CAMPANA : UN ITINERARIO D’AMORE
Estate 1916. Dalla corriera che proviene da Firenze, sulla strada polverosa, scende una bella donna, alta, con un grande cappello per ripararsi dal cocente sole estivo. Ad attenderla, all’angolo della curva, c’è un uomo non molto alto ma robusto con i capelli biondo-rossicci illuminati dai raggi solari.
Non si conoscono. Da qualche settimana si sono scritti delle lettere: lei ammira l’arte poetica di lui; lui è semplicemente desideroso di incontrare una donna che ha già fatto tanto parlare di sé.
Potrebbe essere l’inizio di un romanzo e invece è la descrizione del modo in cui Dino Campana e Sibilla Aleramo si conobbero. Sibilla aveva letto alcune liriche di Dino e aveva manifestato il desiderio di incontrarlo. Da parte sua, Campana era lusingato dell’interesse di Sibilla: come spesso accade ai poeti e agli artisti, già lo scambio di lettere preannunciava quella che sarebbe stata la loro relazione, turbolenta e profondissima.
Siamo nel Mugello, Appennino Tosco-romagnolo, per l’esattezza, a Rifredo, un paese di poche case al di là del Giogo di Scarperia. A 700 metri di altezza, in mezzo ai boschi, una strada che esiste ancora, scende in una valle raggiungendo un antico luogo di culto: la Badia Moscheta.
Nel tempo in cui Sibilla fu ospite di Dino, camminarono su questa strada e il loro vagabondare per la bellezza aspra dei monti toscani li condusse a compiere un vero e proprio itinerario che ancora oggi è possibile ripercorrere.
Lo hanno chiamato “Viaggio d’amore” perché effettivamente di questo si trattò. Dino e Sibilla si amarono con una passione impetuosa, ferina, in un ambiente selvaggio e solitario che fu specchio del loro rapporto. Visitarono Casetta di Tiara, un paese arroccato su uno sperone roccioso che ha una storia antichissima e un dialetto che, pensate, deriva da una parlata greca, testimonianza del dominio bizantino in queste terre. Al di sotto dello sperone, scorre il Rovigo in una valle selvaggia e paradisiaca. Sibilla e Dino, per combattere il calore estivo, si saranno bagnati nelle fredde acque del torrente e probabilmente avranno gustato la bellezza della cascata che chiude la valle. Dino era ansioso di mostrare a Sibilla la terra che tanto amava e che le era compagna fedele nella sua condizione di isolamento sociale. Camminando per sentieri e carrarecce, giunsero a Marradi, paese natale di Campana, passando per Palazzuolo sul Senio.
Di questo itinerario amoroso, troviamo traccia nel carteggio tra Dino e Sibilla. L’Aleramo inizialmente era entusiasta di vagabondare tra i monti, dormendo spesso all’aperto e in condizioni disagevoli per una signora dell’inizio del XX secolo. Tuttavia, col passare del tempo, stando a stretto contatto con la volubilità e l’imprevedibilità del poeta di Marradi, qualcosa cominciò a mutare nel loro rapporto. Gli incontri si fecero più radi e l’intensità con cui avevano vissuto l’estate, in autunno si era già esaurita. Sentendosi emarginato, Dino reagì talvolta con la violenza verbale, allontanando di fatto la possibilità di una riconciliazione. Liti furibonde e avvicinamenti passionali si alternarono ancora per qualche tempo finché fu chiaro a entrambi che la loro relazione non avrebbe avuto mai un futuro. Dino continuò il suo cammino di solitudine ed emarginazione che lo avrebbe portato all’internamento nell’ospedale psichiatrico; Sibilla proseguì a frequentare gli eleganti salotti letterari di Firenze e Roma e ad avere nuove relazioni.
Difficilmente è possibile comprendere appieno Dino Campana fuori dal contesto in cui visse. Marradi gli andava stretta e cercò molte volte di prendere una via di fuga. Inizialmente furono le grandi città, Parigi, Genova, Napoli ma poi sentiva un bisogno quasi fisiologico di perdersi tra i monti dove era nato, di cercare la poesia tra le rocce illuminate dalla luna, nei boschi e tra gli scroscianti torrenti.
Dino e Sibilla si amarono pur essendo due anime completamente diverse. Il loro viaggio non è andato perduto come niente è perduto quando è vissuto intensamente.
Per chi volesse seguire il loro itinerario, di seguito la descrizione delle tappe del viaggio:
1) Rifredo – Badia Moscheta
2) Badia Moscheta – Casetta di Tiara
3) Casetta di Tiara – Palazzuolo sul Senio
4) Palazzuolo sul Senio – Marradi
L’itinerario che propongo è da svolgere a piedi ma per chi non fosse abbastanza allenato, è possibile visitare i singoli posti tappa ovvero Rifredo, Badia Moscheta, Casetta di Tiara, Palazzuolo sul Senio e Marradi tutti collegati da strade asfaltate percorribili e da un servizio di bus, ad esclusione di Casetta di Tiara e Badia Moscheta.
Come stagione, consiglio vivamente l’autunno per i suoi colori. L’estate è più fedele all’originale viaggio dei due innamorati e per stemperare il caldo diurno è consigliabile tuffarsi nelle acque del Rovigo o del Veccione. Anche l’inverno e la primavera hanno il loro fascino, per le atmosfere di estrema solitudine, il primo, e per la bellezza della luce, la seconda.
RINASCITA, pubblicata la nuova raccolta poetica di Chiara Rantini
Estate 2022. Tempi nuovi dopo un lungo periodo di chiusure. Anche se ormai la primavera è passata, resta il desiderio di rinascere, di rinnovarsi, di fare quel passo che ancora ci manca per sentire che qualcosa sta cambiando e che un’idea di futuro è ancora possibile.
Con questo spirito nasce questa nuova raccolta poetica edita da Ensemble, casa editrice romana che, nel 2018, già pubblicò il mio Un paradiso per Icaro.
Sono liriche con un doppio e complementare aspetto: si muovono come forze centrifughe dall’interno all’esterno, interrogando il sé a partire dall’incontro con l’altro, con il mondo che ci circonda, dove presente e passato si uniscono in un unico flusso di conoscenza.
Luci, Tempi, Passaggi, Volti sono le stazioni di un percorso attraverso la memoria personale e collettiva: qualcosa è successo e il confronto con le recenti vicende storiche rivive nella voce della poesia che è di per sé atemporale e priva di confini.
Se cercate un respiro di libertà, lo troverete nei versi, nelle immagini, nei sogni.
Aria pura
Nella notturna bufera
gettiamo le mani nel nulla
aria che spira da ponente
e attraversa la pianura
laggiù cade dal cielo
un vento chiassoso e terribile
che ci costringe ad arretrare
anche questa è musica
ove il mondo si perde
aria pura che attraversa la carne
con un bacio che sa di leggerezza
materna presenza in soccorso
contro spirali di morte foglie
e dà conforto come ultimo
lembo di umanità ferita
aria pura che uccidi
sconquassa il nostro cuore
fino a scoprirne le radici
Rinascita di Chiara Rantini, arricchita da una selezione di liriche di Gino Calcagnini,
è disponibile nei seguenti store:
https://www.hoepli.it/libro/rinascita/9788868819248.html
https://www.libreriauniversitaria.it/rinascita-rantini-chiara-ensemble/libro/9788868819248
In aggiornamento…
LE POESIE DI EMANUELE DALL’ASTA
Sono tre le raccolte poetiche pubblicate da Emanuele Dall’Asta, scrittore bresciano nato nel 1984 e coprono un arco temporale che va dal 1998 al 2019.
La filosofia per vederci ha bisogno di luce, la poesia vede bene anche al buio, si legge nell’introduzione a Atmosfere poetiche, poesie dal 2003 al 2008, citando Antonio Fogazzaro.
La poesia di Emanuele è una domanda di bellezza, una ricerca dello spirituale nel mondo. Il poeta è un artigiano che plasma la scrittura come se fosse materia, una materia preziosa, spirituale che ha il compito di comunicare gioia, desiderio di bellezza, calma e pace interiore. Non si è poeti di mestiere ma poeti lo si è soltanto nell’animo, con sincerità e assenza di artificio, questo sembra ribadire Emanuele Dall’Asta.
Emanuele Dall’Asta, La vita è mistero (1998-2003), Stampato in proprio
Emanuele Dall’Asta, Atmosfere poetiche (2003-2008), Stampato in proprio
Emanuele Dall’Asta, Non solo poesie (2017-2019), Stampato in proprio
Eterna Poesia
Eterna Poesia,
dove una parola,
ne racchiude
mille.
La penna,
poi,
scivola sul foglio,
dell’eterna immaginazione,
dolce, soave, un po’ vivace,
vola, vola,
verso il prossimo sognatore
che cambierà il mondo.
Questa è l’eterna poesia
della vita,
semplice, senza grandezze
ma con tanti valori.
È stata e sarà sempre
soltanto Eterna e Splendida
Poesia.
Senso di pace
Un momento di pace,
di serenità, grande calma,
armonia, un senso di pace.
Il vento che soffia e porta libertà.
La bellezza della libertà,
la tua sensazione,
vibrazioni, emozioni,
sensazioni, percezioni delicate e toccanti.
Tutto calmo, senza fretta, a piano,
passo per passo.
Un tratto gentile,
uno sfiorarsi,
un sussurrarsi,
parole di bellezza
e libertà.
Che cos’è la libertà?
Parlami della libertà e del suo significato.
La libertà è cascate, prati verdi, bellezza, eternità.
Poesia
C’è una poesia,
che ogni sera bussa alla mia porta,
desidera essere scritta,
parla di canzoni, di chitarre e serate tra amici davanti al
focolare.
Chiedo alla luna
e ammiro il cielo, la natura e rimango colpito da cotanta
bellezza.
Gli scritti quando meno te lo aspetti racchiudono in sé una
domanda,
un desiderio di bellezza.
Il mio cuore non è sereno finché non riposa in Te.
Di cosa parla la poesia?
Di passione, cuore, amore,
l’uomo cerca questo,
amore e tranquillità.
L’uomo cerca le stelle chiare e belle.
TRE POESIE BLU
“Il blu e il rosso” si divide in due parti: ciascuna accoglie poesie che possono essere ricondotte a uno dei due colori.
TRE POESIE BLU di Chiara Rantini
Poesia dagli occhi tristi
Dove mi guiderai?
Nel giardino vicino
splende un paradiso
tre giorni di cammino
per conoscere ogni sua parte
Zampilli d’acqua
fiori profumati
verdi orizzonti
voci come fonti
Dove mi guiderai?
Ancora riconoscerai
la strada?
Sono muri
le risate dei bambini
assenza
i cieli novembrini
Poesia dagli occhi tristi
Sull’orlo della pagina
il ricordo troverai
cavaliere nella nebbia
dove mi guiderai?
Pianura novembrina
Siamo vissuti insieme
negli stessi luoghi
desolati
camminiamo nella neve
solo nebbia intorno
umido vagare
sulla pianura novembrina
deserto tardivo
vuota di alberi
come di parole
nella gora impigliata
resta la voce scordata
nell’erba secca il cuore
privato del calore
Inganno autunnale
Autunno dove sei?
Nascosto tra i colori
mi inganni ancora?
Solo abiti a festa
dalle mie finestre
attesa schermata
dal vetro dell’irrealtà
mi sorprenderai
arrivando improvviso
violento sulle foglie
sollevate in turbini
come uccelli migratori
verserò una lacrima
senza sapere dove cadrà
erranti io e te nel cielo
come stelle evanescenti
di lontani universi perduti
NESSUNA FRETTA – PAOLA PROSPERI
Malinconia. Un tempo che fugge troppo velocemente e non ci permette di assaporarlo fino in fondo. Appuntamenti mancati con la vita. Queste e altre sensazioni non dissimili regala al lettore la poesia di Paola Prosperi, una poesia fresca, pungente come una mattina di inverno. La nostra autrice non si lascia andare a prosaici sentimentalismi, né a vaghe romanticherie ma affronta i temi dell’amore e della perdita con la precisione di un chirurgo e con la consapevolezza di chi rifiuta le illusioni a buon mercato. Il tempo quotidiano è un ostacolo al ritmo di vita interiore che chiede lentezza, attenzione, cura; nella relazione con l’amato predomina il desiderio, l’autenticità ma spesso questa dimensione non è corrisposta, i tempi sono sfasati, non coincidenti. “Non avere fretta” sembra suggerirci la poetica di questa raccolta: solo nella poesia infatti ciò che non è possibile nella realtà diventa possibile: tutto avviene comunque, anche se in altri tempi e in altri spazi.
È il potere della poesia quello di far accadere l’impossibile, rendendo vana l’inutile corsa del tempo cronologico. La poesia, come ben sappiamo, mira all’eternità.
Paola Prosperi, Nessuna fretta, Porto Seguro, Firenze, 2021
Buchi
Abbiamo buchi nella
maglia dell’anima.
Malinconie erranti
nomadi dolori
e fegati in frantumi –
spezzoni di un film che
non monteremo mai –
registri dei nostri
incubi diurni.
e le comparse distratte
lì
a farsi un gin tonic al bar.
Stoviglie color nostalgia
Nella grande cucina
la nostalgia
stava
sulle vecchie stoviglie
color giallo canarino.
E la poesia
stava nascosta
accucciata
proprio dietro
la mia sinestesia
-ricordo docile d’infanzia complessa- quando vedevo
la musica
che saliva
su una scala di colori.
Stoviglie color nostalgia
ancora mi aspettano
sul ripiano della grande cucina
ogni volta che
chiudo gli occhi
e, stremata, mi assopisco.
Ostrica
Finita l’estate
-di caldo fiato e di luce violenta
Vestita-
l’ostrica, silenziosa e lenta,
richiude i battenti
e sprofonda
nel suo Io più remoto.
Scombinata
Sai,
Io penso di amarti
in quella maniera
un po’ scombinata
di quando si sta seduti
in punta della seggiola
da piccini.
E un po’ si sta per cascare.
E un po’ no.
VIAGGI INTERIORI di Giacomo Zanieri
“Viaggi interiori” è il titolo della raccolta poetica di Giacomo Zanieri. E di viaggi effettivamente si tratta. Non solo interiori. Talvolta anche di viaggi fisici ma in essi vive sempre e comunque una dimensione interiore senza la quale pare impossibile viaggiare. Con la poesia di Zanieri il lettore viaggia soprattutto col cuore attraverso stati d’animo che tutti conosciamo come l’amore, il senso di abbandono, la nostalgia, il sentirsi inadeguato e fuori dal tempo presente. Molte sono le città citate a cui il poeta dedica le proprie liriche: Venezia, Palermo, Napoli e soprattutto Firenze, la città natale. E tuttavia nella poetica di Zanieri, convivono anche molti altri luoghi “sfumati” come la spiaggia, la campagna e le stagioni. Sono metafore dell’esistenza, momenti di passaggio che appartengono al mondo interiore in cui, chiunque sia dotato di una certa sensibilità, non può non specchiarsi. Ecco allora che ne La voce dell’anima, la voce dell’anima è donna e Zanieri ci conduce in un viaggio nell’animo e nel corpo femminili mettendo in risalto la passionalità della scrittura dell’autore, passionalità che è sempre controbilanciata da una profonda dolcezza e da una malinconica lievità.
Maschile e femminile, inizio e fine sono gli opposti che si completano e la buona poesia è sempre una poesia degli opposti.
LA VOCE DELL’ANIMA
Una voce di donna si mischiò al rumore del mare,
la voce salì sempre più,
si alzò un’onda altissima e limpida.
Anche nel silenzio di lei potei sapere i suoi pensieri,
sentii le vibrazioni dell’anima.
Poi lei cantò e parlò,
mi diede boccate d’aria fresca,
fu tanto umana,
mi sollevò la voce della sua anima.
L’ESTATE
Si sdraiava sulla spiaggia
cercando il sole che non c’era,
guardava sconsolata gli ombrelloni chiusi,
cercava segni di vita dell’estate che finiva.
Si tuffava, nuotava nel mare,
c’era l’energia dei suoi vent’anni.
Accendeva il desiderio con il suo corpo bello.
Poi usciva dall’acqua,
in lei c’era l’estate,
cantava mentre ballava,
lei era il sole,
era il mare.
Con il suo costume rosso
mi lasciava l’ultima immagine dell’estate.
PASSATO
Immagina che io venga a prenderti in tram
dalla campagna andiamo in città.
Pensami col vestito grigio,
il cappello in testa,
il profumo sul viso.
E’ una mattina di sole,
luce sulle foglie,
sui poggi, su di noi.
Vediamo ville nel verde,
fattorie, campi di grano,
cavalli che corrono.
Arriviamo a Firenze,
pensa di pranzare insieme,
di camminare insieme,
senza fretta,
gustarci il nostro amore,
pensa di vedere i canottieri che remano nel fiume,
di vedere me giocare a biliardo,
e la sera di andare al cabaret,
e immagina spettacoli,
musica, ballerine
gambe in mostra che si muovono,
e pranzi in famiglia,
gli orologi a cipolla,
l’odore delle cose antiche.
Anni che non ho vissuto
ma che sento dentro,
voltandomi vedo gli strati del tempo,
sono come onde sulla riva,
una dopo l’altra,
bella successione,
piacevole illusione.
Immagina la Firenze dei nostri nonni,
non smettere di pensare,
fai durare questi pensieri,
falli vivere,
falli vivere.