Malinconia. Un tempo che fugge troppo velocemente e non ci permette di assaporarlo fino in fondo. Appuntamenti mancati con la vita. Queste e altre sensazioni non dissimili regala al lettore la poesia di Paola Prosperi, una poesia fresca, pungente come una mattina di inverno. La nostra autrice non si lascia andare a prosaici sentimentalismi, né a vaghe romanticherie ma affronta i temi dell’amore e della perdita con la precisione di un chirurgo e con la consapevolezza di chi rifiuta le illusioni a buon mercato. Il tempo quotidiano è un ostacolo al ritmo di vita interiore che chiede lentezza, attenzione, cura; nella relazione con l’amato predomina il desiderio, l’autenticità ma spesso questa dimensione non è corrisposta, i tempi sono sfasati, non coincidenti. “Non avere fretta” sembra suggerirci la poetica di questa raccolta: solo nella poesia infatti ciò che non è possibile nella realtà diventa possibile: tutto avviene comunque, anche se in altri tempi e in altri spazi.
È il potere della poesia quello di far accadere l’impossibile, rendendo vana l’inutile corsa del tempo cronologico. La poesia, come ben sappiamo, mira all’eternità.
Paola Prosperi, Nessuna fretta, Porto Seguro, Firenze, 2021
Buchi
Abbiamo buchi nella
maglia dell’anima.
Malinconie erranti
nomadi dolori
e fegati in frantumi –
spezzoni di un film che
non monteremo mai –
registri dei nostri
incubi diurni.
e le comparse distratte
lì
a farsi un gin tonic al bar.
Stoviglie color nostalgia
Nella grande cucina
la nostalgia
stava
sulle vecchie stoviglie
color giallo canarino.
E la poesia
stava nascosta
accucciata
proprio dietro
la mia sinestesia
-ricordo docile d’infanzia complessa- quando vedevo
la musica
che saliva
su una scala di colori.
Stoviglie color nostalgia
ancora mi aspettano
sul ripiano della grande cucina
ogni volta che
chiudo gli occhi
e, stremata, mi assopisco.
Ostrica
Finita l’estate
-di caldo fiato e di luce violenta
Vestita-
l’ostrica, silenziosa e lenta,
richiude i battenti
e sprofonda
nel suo Io più remoto.
Scombinata
Sai,
Io penso di amarti
in quella maniera
un po’ scombinata
di quando si sta seduti
in punta della seggiola
da piccini.
E un po’ si sta per cascare.
E un po’ no.